Trenord, vinta la class action dei pendolari. I pendolari che ogni giorno prendono il treno per raggiungere Milano lo ricorderanno bene. Era il dicembre 2012 e per una decina di giorni il traffico ferroviario lombardo gestito da Trenord andò in tilt. Una catena di malfunzionamenti e disservizi messa in moto dall’introduzione di un nuovo software per la gestione dei turni di lavoro dei macchinisti che mise in ginocchio il trasporto pubblico locale intorno alla grande Milano coinvolgendo oltre 700mila pendolari. A distanza di quasi 5 anni è arrivata a fine agosto la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha stabilito un risarcimento di 300mila euro per gli oltre 3mila cittadini che nei mesi successivi ai disservizi decisero di aderire alla class action promossa dalle associazioni dei consumatori Altroconsumo, Codici e Codacons per vedere riconosciuti i danni subiti in quei giorni. Una sentenza che costituisce un precedente importante nell’ambito della tutela dei diritti dei consumatori. Ma cosa succederà ora? E come procedere per avere diritto al risarcimento? Ne abbiamo parlato con Marco Stucchi, avvocato esperto di diritto dei trasporti che ha seguito per Altroconsumo l’intero procedimento, insieme all’avvocato Paolo Martinello.
Avvocato Stucchi, cosa prevede esattamente la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha condannato Trenord?
La Corte d’Appello di Milano ha riconosciuto per ciascuno dei 3018 aderenti alla class action la somma di 100 euro (oltre agli interessi maturati dal 26 gennaio 2016 e in aggiunta agli indennizzi automatici previsti dal regolamento di servizio di Trenord già erogati) proprio per gli straordinari e abnormi disservizi di quei giorni rispetto al normale funzionamento della rete ferroviaria. Tuttavia, la Corte non ha accolto le domande dei consumatori che non avevano interrotto la prescrizione di un anno nei confronti di Trenord, di fatto non riconoscendo il diritto al risarcimento per più di altri 3mila pendolari.
Quali sono ora i passi da seguire per ottenere il risarcimento per coloro che hanno aderito alla class action e quali saranno i tempi?
Trenord non si è ancora messa in contatto con noi o con le altre associazioni dei consumatori per procedere con il pagamento delle somme, ma tutti gli aderenti per ora devono attendere una comunicazione dall’associazione per mezzo della quale hanno aderito alla class action. Sul sito Altroconsumo.it verranno fornite le informazioni aggiornate.
E per chi allora non aderì c’è qualche possibilità di vedere riconosciuto ora il danno subito?
Purtroppo no, essendo ormai trascorsi quasi 5 anni dai fatti. A meno di non sostenere nuovamente l’incostituzionalità del termine di prescrizione di un anno, in quanto troppo breve per far valere i propri diritti. E’ una strada in salita, in quanto questo argomento purtroppo è già stato respinto dalla Corte d’Appello.
Si tratta di una sentenza definita da Altroconsumo “storica”. Perché?
Perché per la prima volta c’è stato un riconoscimento di diritti così ampio per oltre 3mila consumatori. Negli altri casi si era trattato di un numero limitato di persone. La sentenza rappresenta ora un precedente importante per la tutela dei diritti dei consumatori.
Quali potrebbero essere le conseguenze applicabili ai diritti dei viaggiatori e, piĂą in generale, dei consumatori?
I consumatori hanno visto finalmente una tutela effettiva dei loro diritti, troppo spesso calpestati dalle grosse aziende che “si fanno forza” del fatto che un consumatore difficilmente agirà in giudizio singolarmente per far valere i propri diritti. Da questo punto di vista lo strumento dell’azione di classe e l’attività di Altroconsumo si sono rivelati efficienti.
Silvia De Bernardin