La malattia di Alzheimer è oggi la più diffusa demenza senile con circa 1 milione di italiani affetti da questa patologia dal decorso lento e progressivo di cui ancora non sono completamente chiare le cause. Sono note, invece, le prime avvisaglie del deterioramento cognitivo, che l’American Alzheimer Association ha elencato già nel 2005:
- si va spesso in confusione e si hanno vuoti di memoria;
- non si riescono piĂą a fare le cose di tutti i giorni;
- si fatica a trovare le parole giuste;
- si dà l’impressione di aver perso il senso dell’orientamento;
- si indossa un abito sopra l’altro come se non si sapesse vestirsi;
- si hanno grossi problemi con i soldi e con i calcoli;
- si ripongono gli oggetti nei posti piĂą strani;
- si hanno improvvisi ed immotivati sbalzi di umore;
- non si ha piĂą il carattere di un tempo;
- si hanno sempre meno interessi e spirito di iniziativa.
Al manifestarsi congiuntamente di almeno 4 dei segnali elencati, è opportuno rivolgersi al Neurologo per intervenire nella maniera più rapida ed efficace sul deterioramento cognitivo.
L’ampia diffusione di questa patologia è direttamente collegata all’invecchiamento della popolazione e interessa, in maniera emotivamente molto forte, non solo il paziente ma anche i propri familiari poiché la demenza causa una compromissione delle funzioni cognitive (come la memoria, il ragionamento, il linguaggio, la capacità di orientarsi e di svolgere compiti complessi) e, di conseguenza, pregiudica la possibilità di vivere in modo autonomo. Non solo, spesso compaiono anche alterazioni della personalità e del comportamento come ansia, depressione, ideazione delirante, allucinazioni visive, facile irritabilità , aggressività , insonnia, apatia, tendenza a comportamenti ripetitivi e senza scopo, alterazioni dell’appetito e talvolta modificazioni del comportamento sessuale.
L’evoluzione della demenza è molto variabile da soggetto a soggetto, tuttavia mediamente la durata della malattia è attorno a 7-12 anni, nel corso dei quali in modo graduale, oppure con bruschi peggioramenti, si assiste ad una progressione dei sintomi. A tutt’oggi, infatti, la malattia di Alzheimer è inguaribile ma resta comunque curabile, in quanto è possibile prendersi cura del paziente salvaguardandone il più possibile la qualità della vita. Questo avviene attraverso interventi sia farmacologici che non farmacologici.
L’assistenza può essere talvolta un compito estremamente difficile e gravoso, dato il carico emotivo personale che comporta, ma sono numerose le realtĂ di supporto ai pazienti affetti da Alzheimer, cliniche e non, che contribuiscono sostanzialmente alla gestione di una patologia tanto complessa.
Curie, Diagnostica per Immagini e Terapia – www.curie.it