Conclusi a Cinisello i corsi di lingua italiana, per donne straniere, del progetto “Lingua madre”. Tre corsi che hanno coinvolto circa 43 donne nei quartieri S. Eusebio, Crocetta e zona centro.
Sono di diversa provenienza le donne che hanno partecipato ai corsi, molte nord Africane, arabofone, alcune del Bangladesch ma anche di Sri Lanka, Nigeria, Sudan e Filippine. Il corso, che è durato da ottobre 2016 a maggio 2017 per due mattine a settimana, ha permesso alle donne di studiare insieme alle insegnanti del CPIA, mentre, nelle stanze attigue, alcune volontarie hanno accudito i loro figli, in una situazione protetta e ricca di stimoli di gioco e di socializzazione. Sono previsti, inoltre, alcuni incontri con le operatrici dei Consultori familiari e integrati dell’ASST su varie tematiche come l’alimentazione, l’orientamento verso i servizi sanitari e la disostruzione delle vie respiratorie. Il progetto viene realizzato dal 2009 grazie alla collaborazione di un partenariato, ormai consolidato nel tempo, tra CPIA Nord Milano, Fondazione Auprema, Consultori familiari integrati dell’ Asst-Nord milano, Coop. La Grande Casa e il Comune di Cinisello Balsamo, in un lavoro di squadra in cui ciascuno mette a disposizione le proprie risorse creando un plus valore che in solitudine non si potrebbe raggiungere. Patrizia Bartolomeo, Assessore alle Politiche di integrazione, ha affermato “L’inclusione passa innanzi tutto dall’apprendimento della lingua italiana che permette alle donne, per lo piĂą madri e mogli che si sono ricongiunte con il marito ormai presente in Italia da anni, di possedere un bagaglio linguistico/comunicativo minimo indispensabile per poter dare risposta ai propri bisogni legati al vivere quotidiano, come ad esempio il fare la spesa piuttosto che la relazione con la scuola dei figli e di uscire da una condizione di isolamento”.
Gianfranca Duca Assessore alle Politiche Sociali, ha inoltre aggiunto “Ringrazio sinceramente le signore volontarie che accudiscono i bambini nelle tre sedi, alcune di esse sono straniere radicate nel nostro territorio da molti anni diventando così modello di cittadinanza attiva per le altre donne”.