Quasi 1 milione presenze, a ricoprire il prato del Parco, solo 32 minuti di slittamento dall’orario di inizio cerimonia previsto, ben 3 sfide lanciate dall’altare a tutti i fedeli: evocazione della memoria, appartenenza al popolo di Dio, consapevolezza che nulla è impossibile a Dio. Quella di sabato pomeriggio a Monza è stata una messa attesa e che ha sollevato anche alcune perplessitĂ tra i cittadini del capoluogo e dei paesi coinvolti nelle misure di sicurezza e di viabilitĂ “in previsione di”. Chi si temeva di non potersi muovere da casa, chi di non arrivare a messa da fuori, poi il meteo ha unito i “pro Papa a Monza” in un coro di preoccupazione: “E se poi piove?”.
Alle 14.45 Papa Francesco a tutta velocità percorreva il prato pullulante di fedeli a bordo della Papa-Mobile, sotto un sole “giallo” come i fiori e gli striscioni in bella mostra per le vie del territorio che abbraccia il Parco.
Alle 15.30 è comparso il pontefice sul palco, poi tutto si è svolto come da programma, con 4 cardinali, 40 vescovi, oltre 1000 sacerdoti e più di 100 diaconi permanenti e seminaristi per distribuire l’eucarestia, con una versione “per celiaci”, ad hoc. Prima che Bergoglio lasciasse il Parco per raggiungere 80mila persone a San Siro, ultima tappa milanese, il Cardinale Scola ha ricordato tra gli applausi le 50 case che la Diocesi di Milano consegnerà , come dono al Pontefice, alle famiglie più disagiate due delle quali hanno assistito dalle prime file alla cerimonia assieme ad un gruppo di richiedenti asilo ospiti dei centri della Caritas Ambrosiana.